Il CEO di Binance, Changpeng Zhao, ha dichiarato che Bitcoin è “probabilmente meno volatile” rispetto ad alcune azioni: diamo un’occhiata ai dati per dimostrare quanto questa affermazione sia valida
Il 3 maggio, durante un’intervista a Bloomberg TV, il CEO di Binance ha affermato che Bitcoin (BTC) “è probabilmente meno volatile” rispetto ai prezzi delle azioni di Apple (AAPL) e Tesla (TSLA).
Changpeng Zhao ha infatti affermato che la volatilità nelle crypto non è diversa da quella presente nel mercato azionario.
Tuttavia, chi fa trading di criptovalute probabilmente sa che i prezzi dei crypto asset tendono ad oscillare molto più rispetto a quelli delle grandi società quotate in borsa. A quale trend faceva quindi riferimento Zhao?
La prima osservazione dal grafico riportato sopra è che Bitcoin e Tesla condividono livelli di volatilità diversi da quelli di azioni da migliaia di dollari, come Apple e Amazon.
Sembra inoltre che a novembre 2020 le azioni abbiano registrato un picco della volatilità a 60 giorni, mentre Bitcoin era relativamente calmo.
Tesla è un’eccezione, non la norma
Un altro fattore da considerare è che la capitalizzazione di mercato di Tesla ammonta a 633 miliardi di dollari, sebbene la società debba ancora registrare un utile netto trimestrale oltre i 500 milioni di dollari. Nel frattempo, ogni singola compagnia globale nella Top 20 è incredibilmente redditizia. Queste includono Microsoft (MSFT), Google (GOOG), Facebook (FB), Saudi Aramco (ARAMCO.AB), Alibaba (BABA) e TSM Semiconductor (TSM).
La lista mostra le 12 azioni più volatili e le 12 meno volatili, rivelando che le fluttuazioni del prezzo di Tesla (TSLA) sono molto lontane dalla media di altre compagnie da 200 miliardi di dollari. La volatilità osservata nelle criptovalute è stata invece la norma, considerando la mancanza di utili, la fase iniziale nel ciclo di adozione e l’assenza di un modello di valutazione consolidato.
Non serve essere un esperto di statistica per notare che la performance dell’indice S&P 500 nell’ultimo anno è stata pressoché stabile, ad eccezione di un paio di settimane a settembre e ottobre 2020.
Zhao è il fondatore dell’exchange di criptovalute leader nel settore, ma non è personalmente un trader. Al contrario, consiglia sempre di HODLare invece di fare trading:
“Non uso leva finanziaria o prestiti. Non faccio neanche trading. Mi limito a HODLare BNB.”
“Se ti senti stressato ad ogni correzione probabilmente non dovresti fare molto trading, o per lo meno cambia la tua strategia di trading. Forse ti conviene HODLare? Non è il consiglio migliore per la mia attività (commissioni di trading), ma è probabilmente un buon consiglio per molti nuovi ‘trader’.”
La volatilità non misura i rendimenti
Analizzare esclusivamente la volatilità presenta un altro grande problema. L’indicatore tralascia il parametro più importante per gli investitori: i guadagni. La volatilità non importa se un asset offre, in media, profitti costantemente più alti di tutti gli altri.
MicroStrategy ha elencato quasi ogni valuta, indice azionario e componente dell’S&P 500, e gli analisti più curiosi possono mettere a confronto i rendimenti e il rapporto Sharpe di qualsiasi asset con Bitcoin.
Come spiega il sito:
“Il rapporto Sharpe misura i rendimenti corretti per il rischio (in realtà corretti per la volatilità). È un modo per misurare quanti profitti ha generato un investimento per il rischio (volatilità) affrontato in un dato periodo di tempo.”
Come indicano chiaramente i dati, per quanto riguarda il rapporto rischio/rendimento, la performance di Bitcoin negli ultimi 12 mesi batte qualsiasi grande asset e indice. La stessa analisi su un periodo di 5 anni offre un simile esito.
Quindi, Zhao potrebbe aver riportato erroneamente che la volatilità di Bitcoin è simile a quella delle azioni di compagnie da migliaia di miliardi di dollari. Tuttavia, correggendo il parametro in base ai rendimenti, emerge come vincitore incontestabile.